Probabilmente i più l’avrebbero abbattuta.
La quercia di Campiglia d’Orcia (un cerro per la precisione - Quercus cerris L., 1753) presenta un’importante batteriosi al colletto e al fusto che sicuramente può spaventare i meno esperti in termini di pericolosità della pianta, poiché posta in un’area ad alta frequentazione di bambini e in generale degli abitanti del paese.
Molti soggetti, pubblici e privati, per eliminare qualsiasi rischio, vuoi a causa della poca cultura e informazione dal punto di vista arboricolturale, vuoi per il sollevamento di ogni responsabilità da eventuali danni causati dalla rottura dell’albero o parti di esso, sicuramente avrebbero preso la strada più breve: l’abbattimento.
L’Amministrazione comunale di Castiglione d’Orcia, invece, ha ritenuto fondamentale approfondire per tutelare l’albero e la fruizione che gli abitanti fanno di esso.
Così, grazie alla collaborazione di colleghi Dottori Forestali, si è provveduto ad effettuare delle analisi strumentali con tomografo sonico e dendropenetrometro elettronico. Queste, hanno sì riscontrato la presenza di degradazione dei tessuti legnosi e comunque alcune problematiche sia dal punto di vista fisiologico sia strutturale dell’albero (visibili chiaramente anche tramite una sola valutazione visiva), ma, tenuto conto del valore ornamentale e dell’importanza del cerro nel suo contesto si è tuttavia previsto di conservare l’esemplare.
Ora sarà importante che chi è deputato alla gestione dell’albero porga molta attenzione anche alle più piccole modificazioni della forma dei vari organi e delle condizioni del sito di vegetazione. Però, con questi piccoli accorgimenti ed un controllo strumentale tra 3 anni, gli abitanti di Campiglia d’Orcia potranno continuare a beneficiare dei servizi ecosistemici offerti dalla pianta.
Un esempio virtuoso di un’Amministrazione comunale che, spendendo qualche euro in più, ha preferito informarsi tramite Tecnici competenti e tutelare un albero di rilevante importanza per un piccolo centro come il paese di Campiglia d’Orcia, piuttosto che procedere ad eliminare qualsiasi rischio abbattendolo.
Che questo esempio sia un piccolo passo verso una corretta gestione del verde urbano, pubblico e privato.
L’esempio virtuoso della quercia di Campiglia d’Orcia
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